Pioggia vera in palcoscenico, per una scena cult che pare uscita dalla famosa pellicola e
pioggia di applausi incontenibili, scroscianti, continui, dalla platea.
Un gioiellino, questo "Cantando Sotto La Pioggia": veloce, ritmato,
effervescente, con canzoni che tutti seguono canticchiando a bocca chiusa, scandito da
un'irresistibile ironia, semplicemente imperdibile. Una ripresa attesa con ansia, visti i
ripetuti, entusiastici commenti che da quando è andato in scena per la prima volta (nel
lontano 1996) si sono susseguiti inesauribili. Capisco finalmente perché tutti ne
parlavano con smaccato entusiasmo.
Sicuramente, il titolo universale è un traino innegabile, ma il segreto di questo show è
il fatto di essere prima di tutto uno spettacolo divertente. Due ore pure di
spensieratezza "vecchia hollywood", quel sapore gradevolmente "vintage"
e la garanzia di numeri e musiche che entrano incisivamente e indissolubilmente anche nel
cuore di chi li ascolta per la prima volta.
Saverio Marconi, che ne cura con il suo inconfondibile stile la regia, gioca sapientemente
un poker di protagonisti e un paio di jolly.
Esilaranti Justine Mattera/Lina Lamont e Gianfranco Phino/Cosmo Brown. Lei travolge il
pubblico con la sua simpatia in una caratterizzazione che le calza a pennello e Phino
spalleggia Paganini-Lockwood in un confronto sulla carta alla pari, mai comunque
subordinato! Dimenticatevi Donald O'Connor che "capriolava" sui muri: il Cosmo
di questa versione teatrale non volteggia sulle pareti, ma è un effervescente quanto
incontenibile concentrato di energia, altrettanto forte nella caratterizzazione mimica,
straripante d'ironia, che balla e canta con disinvolta agilità. Il suo FAGLI IL CLOWN fa
sfigurare la stessa famosa canzone nella versione ripresa da Kevin Kline nel recente
(bellissimo) film biografico DE-LOVELY.
Stupenda la voce di Giulia Ottonello/Kathy Selden. Aggraziata, deliziosa presenza.
La sua dizione scolpita ricorda tanto, all'ascolto, le doppiatrici storiche, un po'
manierate e dai toni rassicuranti, di tanti film MGM anni '50. Sicura nella recitazione,
ancora un po' rigida nei numeri danzati, è da promuovere con un'ottima media, in questo
suo debutto da protagonista teatrale.
Che piaccia o no, rimane una presenza scenica innegabilmente affascinante quella di
Raffaele Paganini/Don Lockwood.
Degno di nota il cameo canoro di Gianfranco Vergoni, in TU SEI LUCE PER ME. La vera,
sorprendente rivelazione (in questo show) è però la divertentissima interpretazione di
Fabrizio Angelini/Dexter: tenetelo d'occhio!
Justine/Lina sfoggia i migliori costumi, tutti lustrini e paillettes, del variegato
guardaroba dello spettacolo, e non sono da meno il "grouchomarxesco" look del
regista Dexter e i costumi del corpo di ballo.
Scenografie funzionali e... "impermeabili"!
Due ore di spensierata gioia musical-e, insomma, che mi sento di consigliare caldamente!
Mimma De Felicis