Dal teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno è ripartita oramai per la sesta stagione
consecutiva, la tournée di GREASE: Il titolo è una calamita il cui potenziale magnetico
sul pubblico non ha confronti: ANCORA e SEMPRE tutto "sold out". È oramai per
antonomasia il musical che in Italia fa correre la gente a teatro, lo show che rinnova ad
ogni stagione la voglia di musical dell'audience italiana, lo spettacolo confezionato ad
arte dalla Compagnia della Rancia che mette d'accordo ogni fascia di utenze.
Dopo più di 500 repliche, lo spettacolo non subisce tutt'ora fasi di stanca: anche con il
"nuovo fantastico cast", come suggerisce la locandina che da tempo può fare a
meno del nome famoso. Nelle quattro serate ascolane, i liceali di Rydell hanno ballato
l'hand-jive, trascinando a teatro un pubblico che si è divertito e ha applaudito
galvanizzato. Le uniche facce deluse, quelle degli sfortunati che non sono riusciti a
trovare un biglietto: TUTTO ESAURITO già dopo pochissimo dall'apertura del botteghino. A
teatro, un delirio di consensi.
Il cast è affiatatissimo. Confermata e ancora più straordinaria, se possibile, la Sandy
di Simona Samarelli; anche loro più bravi che nella passata stagione Rizzo-Alice Mistroni
e Kenickie-Francesco Guidi. Protagonista assoluto, Michele Carfora-Danny Zuko. Lo incontro
fuori dalle scene, in un momento di pausa prima dello spettacolo, sorprendentemente
biondo: il ciuffo corvino di johntravoltesca memoria è quest'anno un trucco
teatrale. Solare, gentilissimo, in forma smagliante, visibilmente soddisfatto e
confidenzialmente disponibile subisce le mia domande:
E ricomincia GREASE il musical-record italiano, di cui tu da sempre, sei IL
PROTAGONISTA
sì a parte il primo anno con Lorella, ero il co-protagonista però
visto il responso del pubblico e della stampa mi ha gratificato molto, perché sono
risultato il personaggio più amato, e questo ovviamente mi fa piacere!
Per cui hai raccolto premi e riconoscimenti
Sì. Sono stato premiato al Campidoglio come miglior artista di musical europeo. E più di
questo, che puoi volere dalla vita ?
Comunque fin da quando facevi il co-protagonista, GREASED LIGHTNIN' era tua
Era mia! Questa è stata una clausola del contratto. Ho proposto "Accetto di
interpretare Danny Zuko solo se faccio G.L. Perché è il quadro, il numero dello
spettacolo al quale sono più legato, in assoluto.
GREASE è sicuramente IL successo nazionale, senza confronti. Una soddisfazione
sicuramente, ma dopo oramai quasi cinque anni e più di 500 repliche, non ti senti
intrappolato nel ruolo del liceale?
No. Perché comunque, tra la prima versione e questa ho intervallato la cosa con altri
spettacoli e quindi mi sono un po' "disintossicato", da GREASE. Ho fatto
RENT, BEATRICE&ISIDORO -anche se non è stato un musical che ho amato particolarmente-
però no, perché poi comunque nel passare da Kenickie a Danny Zuko c'è una bella
differenza di personaggio. Mi sono anzi divertito molto.
GREASE a Broadway ha lanciato cinematograficamente tanti Danny Zuko che avevano il volto
di Richard Gere, John Travolta, Patrick Schwayze cosa si aspetta il Danny Zuko
italiano?
Beh, l'hai detto tu: a Broadway! Purtroppo siamo in Italia. Già è difficile ottenere
ruoli da protagonista se non hai un nome popolare che solo la televisione ti da. Oltre a
questo problema ultimamente c'è n'è anche un altro: chi fa televisione e non ha mai
cantato, ballato e recitato in vita sua e si improvvisa attore di musical. E questo
penalizza noi che facciamo questo mestiere per scelta, per vocazione e perché abbiamo
studiato magari io non saprò fare altre cose, ma questo è il mio lavoro e cerco di
farlo al meglio. Purtroppo stanno nascendo troppe compagnie che si improvvisano.
L'improvvisazione non rende mai... Spero che la gente colga chi improvvisa e chi lo fa
perché lo sa fare
A parte il passato di ballerino televisivo, la scorsa stagione ti abbiamo visto in un
cameo ad hoc nella fiction di rai 1 LE RAGIONI DEL CUORE. È una porticina aperta per un
futuro alternativo in televisione, oppure palcoscenico amore mio a tutti i costi?
Io non mi do dei limiti. Come saprai ho uno stampo abbastanza "americano" e mi
piacerebbe fare qualsiasi cosa, senza essere etichettato. Già m'incazzo da morire quando
mi chiamano "ballerino". Non perché rimpiango il mio passato da ballerino, ma
perché non sono solo un ballerino: tutto qua! Quell'esperienza è stata positiva, mi sono
divertito, però quello è un altro "giro" difficile. Perché lì, anche se mi
presento con il mio curriculum, associano il musical al ballerino: "Ah, allora sei un
ballerino!" NO! Sono un attore che canta e balla. Vallo a far capire: è
complicatissimo, davvero! Un giro talmente strano però se capita una produzione
seria che merita, lo rifarei volentieri. La mia professione rimane il teatro. E il mio
pallino, il mio sogno nel cassetto come già sai è la musica! Il teatro, e il musical nell'accezione particolare sono un bel banco di prova. Di
solito chi recita, ha qualche pecca nel canto o nella danza e viceversa. Tu hai dimostrato
un talento a 360° nelle tre discipline. Personalmente, quale espressione artistica
preferisci: il cuore di Michele Carfora è attore, cantante o danzatore?
Tra le tre? A livello teatrale non so scindere le tre cose. Perché se dovessi fare
solo l'attore mi mancherebbe un braccio destro se dovessi fare solo il ballerino, mi
mancherebbe il braccio sinistro. Forse l'unica cosa in cui mi troverei a mio agio completo
è CANTARE. Anche perché il progetto che ho in mente di "cantante" non è solo
il cantante a cui siamo abituati in Italia: lì fermo col tuo microfono e ti canti la tua
canzoncina. Io avrei tutto un altro progetto in mente, che non ti dirò mai [sorride,
sornione] VEDRAI PRESTO! Vuoi dire che ti vedremo o non ti vedremo, vista la particolarità, a San Remo?
Quella è un'altra cosa che sì: si mi piacerebbe fare, ma non è indispensabile.
L'importante è che riesca a trovare una produzione seria che mi faccia mettere in pratica
questo sogno. Non credo che rimarrà solo un sogno: secondo me può veramente funzionare
anche qui in Italia. Speriamo che ci creda qualcun altro oltre a me. Il complimento più bello che fin'ora hai ricevuto?
Per fortuna ce ne sono stati svariati: sono contento. Quello che mi gratifica di più è
sentirmi gridare in scena BRAVO! e non "bono"! Certo, se mi dicono anche
questo non è che guasta!
Ammicca, irresistibile. Grazie Michele Carfora, appassionato Danny Zuko: sei davvero
BRAVO! E il pubblico lo capisce: non è difficile prevedere che te lo confermerà
applaudendoti senza riserve fino ad aprile! Aspettandoti ansioso nelle tue nuove sfide, di
cui non mi dai dettagli "per scaramanzia", ma che di certo non solo io sono
sicura saranno una nuova strepitosa conferma.