THE FULL MONTY - TRIONFA L'AUTOIRONIA
di Franco Travaglio
L'autoironia è un esercizio umano
ammirevole e sempre meno praticato, nelle basse come nelle alte sfere. The Full Monty, se
è lecito scovare un risvolto sociologico in una commedia, è un monumento all'autoironia,
all'impudente sfrontatezza di mostrarsi nudi, coi propri difetti, le proprie imperfezioni,
portate a vessillo di una ritrovata genuinità, molla per un riscatto dell'uomo in un'era
dell'immagine che si sta facendo sempre più prepotente coi suoi siliconi e i suoi
lifting. Un musical (derivato dall'omonimo travolgente film) che va contro corrente
quindi, e lo fa con le armi efficaci del grottesco e dell'umorismo tipicamente americano
delle sit-com. Un musical che splende in tutte le sue componenti in questa inattesa prima
europea tutta italiana.
La nostra 'arte dell'arrangiarsi' va a braccetto quindi con l'intraprendenza americana
così come il dialetto romanesco si unisce perfettamente col pacioso disincanto di Dave,
un Rodolfo Laganà in grande spolvero, il personaggio che "incarna"
perfettamente più di ogni altro lo spirito scanzonato che pervade la musical comedy.
Gli interpreti del famoso gruppo di disoccupati che per bisogno e per sfida decide di
esibirsi in un "Servizio Completo", uno strip maschile integrale, brillano
innanzitutto per trascinante simpatia e spontanea presenza scenica. Cantano anche a buoni
livelli, con voci naturali e grintose. Non sono da meno le rispettive compagne, le donne
della cittadina che armate di trasgressione e neo-femminismo danno il via all'auto-critica
dei maschi.
Tutti i componenti del cast sarebbero da citare. Come raramente si è visto nel nostro
paese, non si nota alcuna differenza tra protagonisti e comprimari, complice anche la
coralità del copione. Basterebbe citare l'incontenibile energia di Stefania Caracciolo
negli sgargianti panni di Estelle, ruolo sulla carta poco appariscente, o la bella prova
di Gabriele Foschi. Accanto a Laganà, Giampiero Ingrassia ha dato il meglio di sé
confermandosi una delle realtà di maggior rilievo del nostro teatro musicale, carisma e
versatilità da vendere. E che dire di Miranda Martino, formidabile Jeanette, la pianista
dello strip, che nel numero "Jeanette's Showbiz Number" da a tutti lezioni di
energia? Meriterebbe una standing ovation.
Chi c'è dietro questo trionfo di professionalità? Per chi non lo sapesse c'è la regia
di Gigi Proietti, mago nel costruire i tempi comici, nello scandire il giusto ritmo che fa
passare d'un fiato le tre ore dello show, nell'adattare alla nostra sensibilità lo
spirito di un musical di Broadway. Poi ci sono le appropriate e fantasiose liriche
italiane a opera di Claudio Insegno, che non sbagliano un colpo. Ma soprattutto
un'adrenalinica band dal vivo, senza la quale si sarebbe persa gran parte della vitalità
dello show, sia nei numeri musicali che nei dialoghi. Questa scelta va applaudita perché
è sintomo della giusta mentalità produttiva (a cura della Promnibus, reduce dal flop
mistico di Francesco Il Musical) e fa pensare che le voci per cui è impossibile girare
per l'Italia con una band siano parzialmente infondate. Infine un apprezzamento sulle
scene, mobili, spettacolari ma non kitch di Paolo Tommasi, sui costumi graziosi e colorati
di Susanna Proietti e sulle semplici e divertenti coreografie di Rossella Lo Biundo.
di Mimma De Felicis
THE FULL MONTY è una commedia divertente, agrodolcemente esilarante, molto ironica, con tante canzoni (BRAVOBRAVO, Giampiero Ingrassia!) ovviamente adeguate nei testi e nelle musiche al genere. E se alcune melodie possono essere considerate di facile ascolto, ci sono una strepitosa orchestra dal vivo e unacustica perfetta coadiuvata da una professionalissima "microfonazione" che però ci aggiungono quel pizzico di magia per fare di questo spettacolo veramente un grande spettacolo.
I testi sono moderni, moderatamente sguaiati quanto lambiente metalmeccanico e la quotidianità ritratta richiedono. Non cadono mai nel volgare però e hanno la discrezione di NON menzionare MAI in quale città si sviluppano le scene così che pur se i protagonisti si chiamano Jerry e Dave, forse non viene troppo da contestare che Dave/Rodolfo Laganà per esempio, parli con un divertentissimo, irrinunciabile accento romano! Non posso commentare le traduzioni delle canzoni, perché non ho mai sentito quelle originali, ma nella mia profonda ignoranza metrico-liricistica le ho trovate adeguate. Interpreti assolutamente B-R-A-V-I! Dai protagonisti ai coprotagonisti tutti, alla carismatica Miranda Martino. Laganà che canta il suo inno damore alla pancia vale tutto il prezzo del biglietto!!!! Anche se non è e non crede di essere né Carl Anderson né Steve Balsamo!! Ottima la recitazione, diretta con tempi comici e ritmi recitativi PERFETTI. Lo spettacolo dura interamente 3 lunghe ore, ma è reso così sapientemente scorrevole che si tratta di 180 velocissimi minuti. Co-protagonista, oserei dire, un impianto luci che ha veramente dellincredibile: VIVE sulle scenografie.
Insomma ho avuto la gradevolissima impressione di una produzione minuziosamente curata in ogni dettaglio (un SERVIZIO COMPLETO come recita il titolo, appunto!) e ho scoperto un musical divertente e fresco, che non mancherà di divertire il pubblico di tutta Italia
Mimma De Felicis
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