ALESSANDRO SAFINA, “Mi piacerebbe fare il Phantom”
L'hanno
soprannominato il “George Clooney” della lirica, ma a parte i capelli
brizzolati, del blasonato divo d'oltreoceano il nostro toscanissimo
Alessandro Safina non ha nient'altro. A Trieste, per la sua quarta
operetta (è in scena al Teatro Verdi fino al 18 luglio con La contessa
Mariza), mi aspetta fuori dall'entrata degli artisti per la nostra
intervista, con una sigaretta in mano (“Lo so, lo so, fa male...” si
difende subito, sorridendo) e mi conduce nel suo camerino, da dove si gode
di una impareggiabile vista sul molo Audace, le rive, il golfo di Trieste,
il castello di Miramare. “Bello, no? Devo dire che l'architetto ha fatto
un lavoro meraviglioso costruendo il teatro proprio qui!” Dal
suo debutto nel 1990 nella “Boheme” di Puccini, al fianco di Katia
Ricciarelli, Alessandro Safina ha costruito una lunga carriera che l'ha
portato ad essere conosciuto e amato soprattutto all'estero, mentre il
grande pubblico italiano lo conosce per la sua partecipazione al Festival
di Sanremo del 2002 con “Del perduto amore”, una canzone che ha il
fascino un po' retrò delle romanze di Tosti, e con la recente
partecipazione al reality “Music farm”. Ma
di questo nell'intervista non ne parliamo, e in fondo in fondo poco ci
importa. Siamo a teatro, parliamo di teatro musicale, in tutte le sue
forme. Partiamo proprio
dalla Contessa Mariza, quindi... Cosa racconteresti di questa operetta e
del personaggio che interpreti a chi non la conosce? Ma
sai, anch'io l'ho vista e sentita solamente venti giorni fa, perché fino
all'ultimo non si sapeva se si fosse fatta o meno, sai i soliti problemi
dei finanziamenti... L'ho sentita e studiata in fretta e furia, ma
musicalmente è bellissima! Assolutamente una delle più belle. Il ruolo
che faccio io, il conte Tassilo, è molto impegnativo e pesante, come
quello di Giuseppina Piunti nel ruolo del titolo... E' un gran bello
spettacolo, e complimenti al teatro Verdi che è riuscito ad allestire il
Festival anche se in forma ridotta... purtroppo manca dello sfarzo
scenografico necessario per abbellire un'operetta, però lo spettacolo c'è,
c'è una bella orchestra, insomma la qualità è garantita. Ci sono dei
momenti divertenti alternati a momenti musicali molto intensi... C'è
molta nostalgia, anche, dopotutto è un lavoro degli anni Venti, in pieno
liberty, e si sente, come del resto un velo di malinconia è presente in
tutte le operette di Kalman. E questa non è
la prima operetta che interpreti qui a Trieste... Ti ricordo in una
splendida “Sissi”, per esempio... Già,
e ne è passato di tempo! Cos'era, il 1996 o 1997? La prima fu “Fanny
Essler”, nel '94, poi per due anni interpretai Franz Joseph appunto in
“Sissi”, di Fritz Kleiser... Era bella, eh? Era un vero e proprio
kolossal! Tra l'altro in
“Sissi” recitavi a fianco di una delle primedonne dell'operetta,
Daniela Mazzuccato... Sì,
è vero, l'ho sentita proprio pochi minuti fa al telefono, siamo rimasti
in ottimi rapporti. Ho avuto la fortuna di lavorare con lei e con Max Renè
Cosotti, suo marito, proprio alla seconda operetta che ho fatto, e spero
se non altro di aver imparato qualcosa lavorando al fianco di due artisti
di grande qualità! Tu nasci però
come cantante lirico... Ma
guarda, se confrontiamo l'opera con questa operetta, è la stessa cosa...
Ci sono operette molto poco impegnative, dal punto di vista vocale;
“Sissi” per esempio era mediamente impegnativa, almeno per me; qui si
canta davvero tanto, e l'impostazione lirica è sempre la stessa. E come attività
“collaterale”, questa tua commistione tra lirica e pop: serve ad
avvicinare un pubblico nuovo alla lirica? Avvicinare
un pubblico nuovo sarebbe davvero importante... Comunque, per me la musica
pop e quant'altro di leggero ho fatto nella mia carriera, l'ho fatto
sempre un po' per caso... però devo dire che facendo cose leggere,
lontane dal teatro, un luogo che forse i giovani vedono come una cosa un
po' lontana, o desueta, magari un po' serve... Anche fare un Sanremo, dove
molti ragazzi vedono un cantante lirico che è una persona come loro, che
non ha un'immagine così lontana o “divistica”, forse serve... E io
penso di avere portato a teatro qualcuno di loro, sicuramente. Ma per
portarvi i giovani in massa ci vorrebbe una politica che parta da Roma,
una politica che guardi alla cultura, che inizi dalla scuola e che segua
dei determinati valori... Sarebbe un investimento per il futuro, per una
formazione culturale di una gioventù che tra qualche anno sarà anche
classe dirigente dello Stato. Finita
l'operetta, ti aspetta un concerto con Amii Stewart dedicato al musical... Amii
l'ho conosciuta proprio grazie alla musica pop tanti anni fa a Parigi, ha
cominciato con la musica da discoteca, ha fatto anche teatro, è proprio
una grande artista. A Padova facciamo due serate attraversando diversi
generi musicali, da Cole Porter, a Gershwin, a Lloyd Webber, poi qualche
canzone napoletana, e qualcosina di pop... una serata alla quale spero
vengano molti giovani, perché lei è davvero brava, e io... bè, mi
arrangerò come al solito, cercherò di dare il meglio! Ma ti piacerebbe
interpretare un musical? Ti è mai stato proposto qualcosa in merito? Sì,
mi è stato proposto qualcosa: la “Tosca”, quella di Dalla, ma non ero
così propenso... loro volevano un cantante lirico, io non vedevo molto il
nesso... Poi avemmo qualche diverbio, e non ne feci niente. Sicuramente
nel musical ci sono dei ruoli adatti a me, ma non mi è mai stato proposto
di più. Ne ho visto alcuni, perché li ha fatti mia moglie, che è molto
brava (sorride... la moglie è Lorenza Mario, ndr): alcuni fa ha
fatto “Chicago”, uno spettacolo eccezionale, una grande idea. Peccato però che
non abbia avuto il successo che meritava... Ma
sai, son quelle cose un po' strane... Perché lo spettacolo era davvero di
eccezionale qualità; a parte mia moglie, che è bravissima, c'era Maria
Laura Baccarini, brava quanto lei; c'era Barbareschi che se l'è cavata
egregiamente (e che ora sta interpretando il medesimo ruolo nel West
End e a Broadway... n.d.w), il corpo di ballo di una bravura
spaventosa, l'orchestra in scena... Un gran bello spettacolo, davvero...
Ma poi vedi, ti arriva un “Notre Dame de Paris”, che ha un mega
successo, e allora tutti vogliono fare i soldi che ha fatto Cocciante, e
allora tutti a sfornare musical... E ne ho visti di alcuni che facevano
abbastanza pena... Ma non tanto per gli interpreti, perché in Italia ci
son dei ragazzi davvero bravi; è proprio l'operazione in sé che non
funziona, non puoi improvvisarti in questo campo. E naturalmente la qualità
ne risente... Ma non ti ho detto di quando ho conosciuto Lloyd Webber! Hai conosciuto
Lloyd Webber? Allora questa devi proprio raccontarcela... Sono
stato ospite di un grande varietà che fanno a Londra da 100 anni, il
“Royal Variety Show”, al quale partecipano ogni anno decine di artisti
inglesi: quell'anno c'erano Cher, Craig David, Jennifer Lopez... la star
della serata era Elton John. Lo spettacolo era fatto a blocchi, e ce n'era
uno dedicato ai musical di Lloyd Webber. Io avevo inciso da poco una
versione di “The Music of the Night”, la cantai quella sera e poi
fummo tutti ricevuti nella sua “modesta” casetta... un castello! Poi
abbiamo cantato anche a casa sua, è stata una serata molto bella. Lloyd
Webber è davvero una persona molto particolare, un grande artista! Magari saresti
perfetto per il ruolo del Phantom... Ecco,
quello mi piacerebbe! Vocalmente è giusto, forse un po' bassetto per me,
ma si potrebbe provare... Dopo l'operetta
cosa ti aspetta? Finita
“Mariza”, ho questi due concerti con Amii, poi finisco la lavorazione
di un nuovo album di cover che sto facendo in Germania. Lavori molto di
più all'estero che in Italia, mi sembra... E
che devo fa'?... (sorride) Anche qui a Trieste, quanti anni è che
non venivo?... L'ultima volta era con la “Vedova Allegra”, con Gino
Landi, anche quello gran bello spettacolo, sfarzoso... Ora mi sa che
devo lasciarti, in bocca al lupo! Crepi!...
Come vedi qualcosa si fa... E un caro saluto agli amici del sito, vi verrò
a trovare e curiosare un po'... A proposito, che c'è di interessante
quest'anno, di musical? La nostra
piacevolissima conversazione prosegue ancora per un po', mi improvviso
Cicerone virtuale della prossima stagione. E per chi volesse seguire gli
impegni di Alessandro Safina: www.alessandrosafina.info
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