GIADA NOBILE, UNA
MADRE TERESA FORMATO MUSICAL
Dopo il ventennale successo di Forza Venite Gente, Castellacci e Paulicelli ci riprovano con un'altra grande figura della cristianità, la missionaria Madre Teresa di Calcutta, diventata protagonista di Madre Teresa il musical. Se però Francesco era di per sé un Menestrello di Dio e la sua vita, ricca di episodi, aneddoti più o meno leggendari, personaggi d'ogni tipo, si prestava moltissimo ad essere musicata e messa in scena, la sfida di fare di Madre Teresa un personaggio teatrale è stata maggiormente azzardata ma ugualmente stimolante.
La struttura dello show è in perfetto stile Forza Venite Gente: ad ogni numero musicale e/o coreografico si alterna un dialogo, nella fattispecie tra un simpatico giornalista beone, scettico e curioso al punto giusto (Pino Delle Chiaie), e Suor Bettina (Rossana Rossi), un'ex-allieva di Teresa che ha poi seguito l'insegnante in missione. L'alternanza è sicuramente pratica dal punto di vista scenico, visto che agevola grandemente i cambi di costume, ma risulta un tantino ripetititiva e scontata, anche se possiamo notare una certa vivacità e scorrevolezza dei dialoghi, resi vividi dal continuo confrontarsi di due punti di vista. Anche lo stesso Paulicelli è in scena nel ruolo di un missionario, nonostante una brutta influenza ne renda ingiudicabile l'interpretazione.
Belle e orecchiabili le musiche, che hanno il pregio di non voler a tutti i costi strizzare l'occhio alla precedente composizione, tranne in alcuni casi, ma aleggiano sospese tra sonorità indiane e ritmi pop abbastanza moderni. Spesso assistiamo a cadute di stile e a scelte registico-drammaturgiche ingenue e scontate, e va detto che non tutte le canzoni purtroppo centrano punti interessanti del cammino di Teresa. Quando lo fanno però riservano grandi emozioni, come negli assoli "Ci riuscirò", "Fu tanto tempo fa", "Quando l'alba si colora": melodie che ti conquistano senza bisogno di reprises, accompagnate da liriche chiare e incisive.
Merito, è indubbio, degli autori, ma un grande applauso a Giada Nobile (Teresa), che è riuscita a costruire un personaggio con la p maiuscola, in cui simpatia e carisma, leggerezza e profondità, slanci lirici e sofferte crisi convivono con una credibilità e un fascino impareggiabili. Il suo studio sulle movenze, la gestualità, la voce hanno restituito il personaggio di Teresa in tutta la sua inconfondibile umanità e ha reso lo spettacolo speciale. Ormai siamo abituati a vedere una trentina di spettacoli musicali a stagione, il musical è un po' diventato routine, spesso di maniera e quasi sempre completamente svuotato di contenuti. Anche grazie all'interpretazione di Giada Nobile questo spettacolo si rivela invece singolare: toccante e profondo nella sua leggera semplicità. Il messaggio che lancia non può lasciare indifferente il pubblico, che spesso non chiede al teatro semplice intrattenimento. Un pubblico che ha premiato con lunghi e calorosi applausi una compagnia notevole per bravura, convinzione e affiatamento.
Franco Travaglio
IL RITORNO DI PAULICELLI & C. IN "MADRE TERESA"
Seduto comodamente in quarta fila, sto per assistere alla prima torinese dello spettacolo "MADRE TERESA Il musical", che segna il ritorno sulle scene di MICHELE PAULICELLI e della compagnia originale di "Forza Venite Gente". Si tratta della vita di Madre Teresa di Calcutta raccontata in prosa e musica attraverso i suoi pensieri, le sue preghiere, il suo lavoro per i più semplici e umili. Il musical - come avverte il libretto dello spettacolo - non ha la pretesa di voler essere la storia completa di Madre Teresa romanzata in chiave musicale, ma vuole sottolineare momenti significativi della vita di una piccola donna considerata fra le più grandi del mondo. Lo spettacolo ha una struttura molto simile a "Forza Venite Gente", con la differenza che, qui, recitano tutti i personaggi principali (un'ottima occasione per sentire finalmente Paulicelli che recita!): una ventina di canzoni che mescolano momenti drammatici ad atmosfere briose in puro stile rock. Interessante è notare come, in questo spettacolo, la dimensione della povertà venga affrontata non quasi esclusivamente nell'esaltazione di Sorella Semplicità - come in "Forza Venite Gente"- ma nelle sue sfumature drammatiche.Questa volta il ruolo dell'osservatore esterno, incredulo e distaccato, che ricalca il carattere di Bernardone è affidato a un giornalista con il vizio dell'alcol alla ricerca di uno scoop per il suo giornale (interpretato magistralmente da Pino Delle Chiaie); gli fa da contraltare suor Bettina, allieva di Madre Teresa, diventata Missionaria della Carità, la quale, naturalmente, stravolgerà il punto di vista del razionale giornalista (ne è interprete Rossana Rossi, ottima "Sorella Morte", ma brava anche come attrice e cantante). Michele, invece, qui interpreta un volontario che, alla fine, verrà mandato da Madre Teresa in missione e sfoggia perfino un nuovo look (mii ooh, alla fine anche lui si è tagliato i capelli!!). Da segnalare, in ultimo, la protagonista, una bravissima GIADA NOBILE, che ricorda vagamente il sound vocale di Anna Oxa.
Non mancano, infine, esplicite citazioni
dal testo di "Forza Venite Gente": in una canzone, viene menzionata
"Madonna Povertà"; al giornalista che chiede a suor Bettina quale sia la verà
povertà, viene risposto "Piu di
tutto di tutto.... la solitudine.". Testi di Piero Castellacci. Musiche (come sempre)
di Michele Paulicelli.
Due ore di puro divertimento soft con particolare attenzione all'aspetto della malattia e
della diversità.
Roberto Mazzone