LUCA WARD, IL FASCINO DELLA VOCE
Exilles (TO), 18 ottobre 2004
Amicidelmusical.it ha raggiunto sul set della seconda serie dello sceneggiato "Elisa
di Rivombrosa" l'attore Luca Ward, che presto vedremo in teatro accanto a Michelle
Hunziker nel nuovo musical targato Rancia.
Con lui, però, parliamo anche delle sue ultime fatiche e del lavoro per cui tutta Italia
lo conosce: il doppiatore.
È di pochi giorni fa la notizia che sarai protagonista, accanto a Michelle Hunziker, del
musical "Tutti insieme appassionatamente" per la regia di Saverio Marconi. Sei
soddisfatto di questa opportunità?
Non soddisfatto, di più! Intanto perché fare un musical è un'esperienza
straordinaria per un attore. Io non ho mai fatto un musical e soprattutto mi piace l'idea
di lavorare accanto a Michelle Hunziker che è una persona che stimo, di lavorare con una
regia così importante, quindi ci sono tutti i presupposti perché si possa fare un ottimo
lavoro.
Come affronterai l'impegno nel canto e nella danza?
Studiando tantissimo! Già lo sto facendo.
Questo lavoro è, se non sbaglio, il tuo primo contatto con il mondo del musical. Che
rapporto hai con gli spettacoli musicali?
Beh, mi sono sempre piaciuti. I musical attraggono sempre molto il pubblico, ma
comunque anche chi fa questo mestiere.
Veniamo a "Elisa di Rivombrosa": fenomeno televisivo dell'anno, numerosi premi,
seconda serie in preparazione. Quali nuove intriganti storie attendono il malvagio conte
Ranieri?
Sicuramente sarà sempre più malvagio. Non posso anticipare nulla, però ne farà
di cotte e di crude!
Ora passiamo al mestiere per il quale sei più conosciuto, quello del doppiatore. Infatti
Luca Ward è la voce italiana di molti divi di Hollywood, da Russell Crowe a Pierce
Brosnan, oltre che voce in numerosi telefilm. Molti pensano che il mestiere del doppiatore
passi un po' in secondo piano rispetto alle doti dell'attore televisivo, cinematografico,
o teatrale. In realtà, i professionisti del settore hanno sempre affermato che quella del
doppiatore è piuttosto una specializzazione del mestiere dell'attore. Quali sono le
differenze principali?
Innanzitutto non ci dovrebbero essere differenze; perché il doppiaggio nasce in
Italia nel 1932 e quindi è patrimonio culturale italiano e dovrebbe essere patrimonio
artistico di ogni attore. Infatti basti pensare che nel dopoguerra tutti gli attori
doppiavano, da Sordi a Mastroianni, Adolfo Celi... Oggi invece questo non accade e secondo
me è un grandissimo errore, perché ogni attore dovrebbe saper doppiare. Naturalmente il
doppiaggio è un mestiere tecnico, che va studiato, bisogna lavorarci molto e soprattutto
per farlo a grandissimi livelli bisogna venire dal teatro, questo è indiscusso, lo dice
Giancarlo Giannini, lo dice Proietti. D'altronde vengono da tutto il mondo in Italia a
imparare quest'arte.
Tra l'altro tu sei uno di quei casi, tra cui possiamo ricordare Veronica Pivetti, Marina
Massironi, Giorgio Borghetti, ecc... che dal doppiaggio è passato alla televisione....
Diciamo che più che altro è stato un ritorno, perché io facevo i grandi
sceneggiati televisivi da bambino, poi per motivi di studio mi sono dovuto fermare,
perché i grandi sceneggiati si giravano o a Torino o a Napoli. Però il mestiere
dell'attore mi piaceva e grazie a mio padre ho potuto continuare a Roma a fare doppiaggio,
che comunque per me è come un palcoscenico o un set cinematografico.
Tu cosa preferisci, il "dietro le quinte" o la recitazione dal vivo?
Senz'altro il dietro le quinte ha il suo fascino. Il fascino della voce è
incredibile. Oggi i grandi studiosi americani parlano della voce come marchio indelebile e
insostituibile di una persona. È stata fatta proprio ultimamente un'indagine
sull'importanza della voce e, in alcuni casi, la voce può addirittura essere più
importante dell'immagine.
Bene! Noi di Amicidelmusical.it ti ringraziamo per la disponibilità e ti auguriamo
davvero un grosso in bocca al lupo in attesa di vederti, e soprattutto sentirti cantare
nei panni del comandante Von Trapp nel musical "Tutti insieme
appassionatamente".
Roberto Mazzone
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