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VIOLET E MUSSOLINI

Libretto e liriche di Anna Hurkmans

Musiche di Raffaele Paglione





SINOSSI

Atto Unico

PREMESSA:
Il musical è basato  su una storia vera.
 Violet Gibson, una nobildonna appartenente a un’importante famiglia inglese, si era prima convertita al cattolicesimo, poi diventata socialista mostrando anche simpatie femministe. Soggiornò a lungo in Italia, un paese di cui adorava l’arte e la cultura. Avendo assistito a vari discorsi pubblici di Mussolini, cominciò a vedere in lui il nemico della democrazia che doveva essere eliminato. Decise dunque di sparargli. (Siamo nel 1926.) Mentre Mussolini fu colpito solo di striscio, Violet venne sottratta al linciaggio e arrestata. Il governo britannico , ancora in buoni rapporti con l’Italia , spinse per dichiararla pazza e farla riconsegnare all’Inghilterra. Tornata in patria Violet fu chiusa in manicomio dove la famiglia brigò per tenerla dentro a vita. Lì  morì nel ‘56.

SCENA 1.
Il musical si svolge nel manicomio di Northampton nel ’41. Una paziente, Mrs.Fowley, canta una ninna nanna con una bambola in braccio. (Mary had a little lamb) Dal dottorDubois si apprende che è impazzita in seguito al terribile bombardamento di Coventry, dove ha perso marito e bambina neonata. Improvvisamente suona l’allarme antiaereo: il dottore e un infermiera radunano alcune pazienti nel rifugio. Mentre due donne danno in escandescenze,  Violet Gibson invece rimane calmissima e ringrazia Dio. (Quintetto) Poi si sente l’esplosione di una bomba che cade nel giardino della clinica.

SCENA 2.
Londra, nella sede della Croce Rossa.

Constance Gibson, sorella di Violet, si dedica  ad attività caritatevoli per i cittadini bisognosi, consegnando pacchi-dono alle vittime dei bombardamenti. (La beneficenza). Riceve una telefonata dal primario della clinica in cui è ricoverata Violet, che la informa della bomba caduta nel giardino e la prega di fare visita alla sorella. Constance , riluttante, accetta.

SCENA 3.
Nella stanza di Violet nel manicomio di Northampton.
Violet  prega  in ginocchio (Ave Maria) quando entra l’infermiera che lavora da poco nella clinica. Violet, la cui speranza di uscire non era mai sopita, vuole raccontarle la sua storia personalmente. Facendo ciò rivive la notte insonne in un monastero di suore sulla Via Nomentana,  in cui decide il suo attentato contro il duce. (Canzone della libertà.)
Rivivere questi momenti drammatici sconvolge Violet, che viene accompagnata dall’infermiera in giardino.

SCENA 4.
Nella stanza di Violet.

Il Dr. Dubois entra con Constance. Non trovando Violet in stanza, il dottore chiede alla sorella  notizie su di lei. Constance la dipinge come un’isterica, stravagante e ribelle  alle tradizioni famigliari, soggetta a malattie psicosomatiche (Mi ricordo di quando) e persino autrice di un tentativo di suicidio. (Partì verso Roma).   Quando il dottore controbatte che questi fatti non sono sufficienti per diagnosticare una malattia mentale inguaribile, Constance fa capire che la potente famiglia Gibson farà di tutto per tenere Violet vita natural durante nel manicomio. (Chi è aristocratica) Constance esce per cercare la sorella, laciando il dottore solo con il suo terribile dilemma: deve seguire la sua coscienza e opporsi al diktat di Constance? (Canzone della coscienza). Una  telefonata del primario gli impone di firmare la diagnosi di pazzia; apporsi significherebbe perdere il lavoro, la sua unica ancora di salvezza in quanto profugo ebreo venuto dal Belgio occupato.
 
SCENA 5.
Nel giardino della clinica.
Violet è in giardino dove dà da mangiare ai suoi amati uccelli (La rondine) e esprime la sua speranza di essere rilasciata al più presto. La bomba dei tedeschi, alleati con gli italiani di Mussolini, è la dimostrazione del fatto che lei aveva avuto ragione a volerlo uccidere.
Mrs. Fowley accorre, raccontandole di aver visto la macchina di sua sorella Constance davanti alla clinica. Violet è fermamente convinta che sia venuta per riportarla a casa. In un duetto le due donne esprimono la loro solitudine e le loro sofferenze in manicomio e Violet decide di donare all’amica  alcuni dei suoi oggetti personali, un anello, il rosario e un fazzoletto come regali d’addio. (Ore di solitudine)

SCENA 6.
Nella stanza di Violet.
Violet irrompe nella sua stanza, abbracciando con foga sua sorella che vede come la sua liberatrice. Ma Constance  spezzerà per sempre questo suo sogno. E’ convinta che un’anticonformista stravagante come Violet non possa aver posto nell’alta società di cui fa parte.  Il medico ha ormai ceduto al ricatto di Constance e del primario per paura di perdere il posto. Il colloquio di Violet e Constance diventa subito drammatico: Violet capisce le intenzioni della sorella e del medico e nel suo stato di agitazione vede in lui, che ha assunto dei modi piuttosto bruschi ed autoritari, l’odiato nemico Mussolini, immaginando di assistere di nuovo al discorso dal balcone (L’Era fascista). Allora in un momento di delirio Violet si getta sull’infermiera che vuole metterele la camicia di forza, morde il dottore, ma viene da loro immediatamente bloccata con l’aiuto di Constance . Malgrado continui ad urlare che non è pazza, anzi che è un’eroina,  viene immobilizzata dagli altri tre in un quartetto di drammatica violenza (Quartetto: E’ pazza!) e dopo che il medico le ha iniettato un calmante cade per terra immobile. Ormai il suo destino è segnato, dovrà restare in manicomio fino alla morte.



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