I
MAGNIFICI 6 DI HIGH SCHOOL MUSICAL
Per gentile concessione
www.teatro.org
Alla fine delle repliche milanesi di
“High School Musical”, Teatro.Org ha parlato con i 6
magnifici protagonisti!
JACOPO SARNO (Troy Bolton)
Come hai vissuto il passaggio
da giovanissimo attore a performer?
Io non mi considero in
realtà un performer. Ho sempre avuto la passione per la
musica, ho studiato canto fin da piccolo, insieme a
pianoforte, chitarra, sax…e mi sono sempre divertito a
recitare. Qualunque cosa io faccia, la faccio mentalmente
come attore: anche quando canto in sala d’incisione,
semplicemente interpreto le canzoni. In realtà non ho mai
cambiato mestiere!
Tu avevi già incontrato il
mondo del teatro musicale con “Datemi tre caravelle”…
Era un bel ruolo, sì. Dove
la componente della recitazione era fondamentale. Il canto
era in stile jazz, le musiche erano di Stefano Di Battista.
Quell’esperienza mi è servita molto per crescere come
attore. La recitazione, il canto, il doppiaggio sono diverse
lingue per esprimere la stessa cosa. Sono diversi i canali,
ma il messaggio è lo stesso.
E tu a seconda dei canali ti
senti diverso?
Certo, è fondamentale. Un
attore che recita Shakespeare a teatro non può recitare allo
stesso modo in una fiction o in pubblicità. Per il teatro,
ad esempio, potrei dire che le sfumature sono infinite!
Da sempre sei vissuto nel
mondo dello spettacolo: ora come è cambiato il tuo rapporto
con questa realtà?
Io credo che il mondo dello
spettacolo non mi appartenga più di tanto. Detto così sembra
che sia una specie di bolla di cristallo, creata dai media e
dalla popolarità. Lo spettacolo è un mestiere e soprattutto
un gioco. C’è poi chi se lo porta in vacanza e si fa “paparazzare”,
ma quelle non sono forme di spettacolo.
A parte tutto ciò, che
rapporto avevi col mondo del musical e in particolare con la
Compagnia della Rancia?
Io ho visto la prova
generale aperta di “Grease” (edizione Cuccarini) quando
avevo meno di 10 anni e mi sono innamorato subito della
Compagnia della Rancia.
Tu hai lavorato con Enzo
Garinei e Delia Scala nella sit-com “Io e la mamma”…
…E loro mi hanno introdotto
al musical. Ho visto Enzo a teatro in “Un mandarino per Teo”
e in vari altri spettacoli che mi sono piaciuti molto.
Che significato ha per te
interpretare in questo momento della tua vita un ragazzo che
ha in comune con te l’età, ad esempio?
La cosa bella è che
l’attore cresce con il personaggio e cerca di interpretarlo
al meglio. Il personaggio gli insegna delle cose. E’ un
circolo virtuoso dal quale l’attore esce migliorato.
DENISE FARO (Gabriella
Montez)
Raccontaci un po’ di Denise…
Sono una ragazza molto
semplice e tranquilla. Studio canto da quando era piccola e
non ho mai studiato seriamente recitazione…
In che senso?
Non mi era mai passato per
la mente di fare l’attrice, io nasco come cantante.
Scoprendo questo lato dello spettacolo, mi ci sono
appassionata.
A un certo punto arriva
“Giulietta e Romeo”…
Fino a quel momento avevo
sempre giocato. In quell’occasione ho iniziato seriamente a
pensare a cosa volevo fare. E’ stata una bellissima
esperienza e ho imparato tantissimo a livello vocale ed
espressivo. L’esperienza attuale con la Compagnia della
Rancia è un’altra scuola.
Abbiamo sempre sentito Jacopo
Sarno in trepidante attesa della sua Gabriella, adesso
sentiamo cosa dice Gabriella del suo Troy…
Beh, che dirti di Jacopo?
Lui è un grande professionista. Lavoriamo benissimo insieme.
E’ un bravissimo attore e cantante; come ballerino si è
impegnato tanto ed è migliorato molto. Mi trovo veramente
bene.
VALENTINA GULLACE (Sharpay
Evans)
Valentina, sei arrivata ad
“High School Musical”, ma non si può fare a meno di parlare
della tua esperienza in “Jesus Christ Superstar”. Come hai
vissuto questa esperienza?
Ho ancora adesso molta
nostalgia. Devo proprio tutto alla Compagnia della Rancia,
che mi ha dato la possibilità di interpretare due ruoli
(Maddalena e Sharpay), così diversi e, allo stesso tempo
completi. Un’emozione infinita!
Com’è la tua Sharpay?
I personaggi di “High
School Musical” sono talmente caratterizzati che alla fine
ti trovi ad avere una “libertà moderata” nella costruzione
del personaggio...Sharpay è così: un po’ nevrotica, un po’
diva, un po’ cattivella. Nella versione teatrale, rispetto
al film, questo personaggio racchiude una maggiore
profondità psicologica, per cui si capisce che in realtà si
tratta di una ragazza molto insicura che nasconde la sua
insicurezza facendo la diva.
E’ un personaggio che piace
però...
Sì, perché poi alla fine si
redime! (come Maria Maddalena in “Jesus”...) Spinta dal
fratello Ryan, che fino a quel momento aveva sempre
dominato, si congratulerà con la sua “nemica” Gabriella e
trionferà il bene!
RAFFAELE CUTOLO (Ryan
Evans)
Dicci qualcosa del tuo
personaggio...
Il mio è un personaggio
eclettico e completo dal punto di vista delle discipline
presenti in un musical (danza, canto e recitazione). Ryan
esprime durante tutto lo spettacolo il suo amore per il
teatro. Ha una sua evoluzione, perché durante tutto il primo
atto è sottomesso alla sorella Sharpay, mentre nel secondo
atto riesce a far prevalere il suo amore per il teatro e
manda in fumo i piani di Sharpay, che cerca di ostacolare
Troy e Gabriella.
Era un tuo obiettivo diventare
performer anche nella vita?
Decisamente. Io facevo il
ballerino quando stavo a Verona, insegnavo danza. La
professione del performer di musical per me è un sogno che,
grazie a questo spettacolo, finalmente si è realizzato,
interpretando anche un ruolo di rilievo.
Sogni nel cassetto?
Io sono molto legato
affettivamente all’Inghilterra, quindi magari spero in un
musical nel West End!
CESAR JOSE’ PIOMBO (Chad)
Da “Fame” ad “High School
Musical”...continua tu!
Finalmente qualcosa di
molto soddisfacente dopo tutti questi anni di sacrificio.
Lavorare finalmente con la Compagnia della Rancia era un mio
obiettivo.
Questa esperienza ti sta
trasmettendo un modo diverso di approcciarti al musical?
Di solito si parla sempre
di queste cose, ma io preferisco non fare differenze. Questa
è una realtà che sto imparando a conoscere e, in generale,
si tratta di un’esperienza che sta formando ognuno di noi
giorno dopo giorno.
Una tua particolarità che hai
“regalato” al personaggio di Chad?
Dal punto di vista
dell’immagine, forse, i capelli. Il personaggio
cinematografico li ha voluminosi, il mio ha le treccine.
Tutti e due siamo un po’ svampiti. E, infine, il valore
dell’amicizia.
Come vive il tuo personaggio
il rapporto di amicizia con Troy?
Loro sono molto uniti. Il
loro rapporto è basato sullo sport e sul concetto di
squadra. A un certo punto, Chad viene sconvolto dalla novità
del canto e del teatro. Ma nonostante tutto prevale il
desiderio di appoggiare il suo amico.
Invece con Taylor viene fuori
proprio questa attrazione per la componente un po’
“secchiona” del carattere della ragazza...
Sì! Taylor rappresenta
quell’intelligenza che Chad ha sempre poco coltivato, perché
sempre concentrato sullo sport.
MARIA DOLORES DIAZ (Taylor)
Raccontaci il tuo
personaggio...
E’ la tipica secchiona, un
po’ altezzosa, ma in maniera diversa rispetto a Sharpay. E,
come tutti gli altri personaggi, preferisce restare al
sicuro tra quelli simili a lei, ma alla fine tutti capiscono
che l’unione fa la forza.
Cosa la attrae di Chad?
Il fatto che in effetti è
un pochino imbranato, capisce solo di sport. Però si impegna
nell’elaborare un piano per “smuovere” Troy e per questo
Taylor si rende conto che un minimo di sale in zucca ce
l’ha.
E Taylor invece come si pone
nei confronti della coppia Troy-Gabriella?
All’inizio lei, ovviamente,
mira al suo scopo, poi si rende conto che gli amici valgono
di più.
Ora parliamo di Maria
Dolores...
Io sono una di quelle
bambine che fin dai 4 anni ha fatto saggi di danza,
esibizioni e quant’altro, tuttavia ritenevo questa
professione molto distante e complessa...
...E cosa ti ha spinto ha
presentarti alle audizioni?
Il mio ragazzo un giorno mi
ha detto: “Ma lo sai che hai una bella voce”? Io non gli
credevo, ma poi ho iniziato a studiare canto lirico. Poi ho
visto “Jesus Christ Superstar” (il film) e allora mi sono
innamorata del mondo del musical. Io cantavo in un coro
gospel e abbiamo deciso di metterlo in scena. E da lì è
iniziato tutto!
Quando mi sono presentata
al primo provino con la Compagnia della Rancia, cantavo
girellando sul palco e il maestro Simone Manfredini
continuava a dirmi: “Non girare! Non Girare!” In
quell’occasione non sono stata presa, ma ho tenuto duro e
adesso ce l’ho fatta!
Roberto Mazzone |