STEP, BABI, POLLO, PALLINA IN MUSICAL
Ha debuttato il 19 aprile al Teatro della Luna di Milano,
l’atteso “Tre metri sopra il cielo – Lo spettacolo”, tratto
dal romanzo cult giovanile di Federico Moccia, per la regia
di Mauro Simone.
Lo spettacolo è prodotto dalla Palazzo Irreale Produzioni e
ha come riferimento l’ambientazione della prima versione del
libro (quella Anni ’80).
Il “propulsore artistico” del lavoro è, appunto, il regista
Mauro Simone, che ha collaborato con Moccia alla stesura del
libretto. Ed è necessario porre un distinguo tra l’aspetto
registico e quello narrativo-drammaturgico. A una regia
scorrevole e d’impatto non si accompagna, purtroppo, un
certo “mordente narrativo” che avrebbe reso questo
spettacolo molto più efficace.
I protagonisti di questa versione teatrale sono Massimiliano
Varrese e Martina Ciabatti.
Martina è una giovane emergente, molto convincente nei panni
di Babi: con le sue ottime doti vocali e la sua
intraprendente recitazione rende Babi una ragazza sicura e
senza peli sulla lingua.
Lo Step di Massimiliano Varrese - travalicando le
dichiarazioni d’intenti - è un bulletto piacione, tra
il violento e lo strafottente, assai poco dedito ai
romanticismi. Tranne quando canta alcune ballad, lasciando
l'impressione nello spettatore di due diversi caratteri
assemblati per esigenze musicali. Varrese è un
professionista completo (balla, canta, recita e piace), ma
per i problemi segnalati il suo personaggio non “lascia il
segno”.
I co-protagonisti, invece, sono stati una soddisfacente
sorpresa: la vera storia d’amore da “tre metri sopra il
cielo” sembra infatti quella vissuta da Pollo e Pallina
(interpretati da Massimiliano Pironti e Nadia Scherani).
Pironti dimostra una grande presenza scenica e una rara
naturalezza. Nadia Scherani regala al suo personaggio il
giusto mix di brio e sentimento.
Il resto del cast si dimostra all’altezza, specialmente dal
punto di vista vocale: cito due “adulti” su tutti, Lorena
Crepaldi e il simpatico Carlo Spanò.
Una parola sulle musiche di Giovanni M. Lori e Marcello De
Toffoli: grazie ad arrangiamenti molto d'impatto (anche se a
tratti il loro andamento è un po' prevedibile, specie nel
passaggio dialogo/canto) e a melodie orecchiabili (che in
alcuni passaggi "citano" altri musical) i due compositori
sono riusciti a fornire al pubblico uno score moderno e
grintoso, costruito per far brillare le doti vocali del cast
(che in molti casi però sacrifica la comprensibilità delle
liriche all'esibizione di certi vocalizzi pop).
Merito della produzione è stato quello di offrire al
pubblico uno spettacolo ricco di passione. Ma è proprio
questo che spinge ad ottenere ancora migliori risultati…
Roberto Mazzone |
|
|