GIANLUCA STICOTTI, BACIATO DALLA DONNA RAGNO

Performer a tutto tondo, suonatore di chitarra classica e pianoforte, diplomato alla BSMT di Bologna, è stato per un anno Monsieur D'Arque nella sontuosa produzione de La Bella e la Bestia della Stage Entertainment, e tra qualche giorno sarà il protagonista de Il Bacio della Donna Ragno, il musical di Kander & Ebb in scena a Bologna, al Teatro Comunale, dal 13 al 16 luglio.
"Quello di Mounsier D'Arque è stato un ruolo meraviglioso: uno psicopatico ottantenne totalmente diverso da me, ma così pieno di caccole teatrali  (sic!), che è stato un vero divertimento interpretarlo!", mi racconta al telefono Gianluca Sticotti, triestino, 27 anni, prima di tornare alle prove per lo spettacolo.
"Avevamo già fatto il Bacio lo scorso anno, con gli allievi del 2° e 3° anno della BSMT. Assomigliava più che altro a un saggio, anche se fatto comunque al Comunale; quest'anno mi hanno richiamato in questa produzione che ha un taglio decisamente più professionale. E dopo aver lavorato per un anno al Nazionale a Milano, un teatro ristrutturato, funzionale e moderno, posso però dirti che il Comunale ha tutta un'altra magia."Farai lo stesso ruolo che ricoprivi lo scorso anno?
Sì, sarò Molina, il protagonista. Il Bacio della Donna Ragno è un musical meraviglioso, gli autori sono quelli di Chicago e Cabaret, e sono riusciti a fare una commistione di sound pazzesca: in ogni canzone senti sempre un'eco sudamericana, essendo lo show ambientato in America Latina. Molina è un omosessuale di 37 anni, accusato ingiustamente di pedofilia, che si trova in carcere; è un personaggio molto complicato, eccentrico, molto pieno di sé, anche se la sua vita non è stata così piena di amore e di passione.

Farà una sorta di patto con il direttore del carcere per estorcere informazioni al suo compagno di cella, Valentine, un rivoluzionario. La famigerata Donna Ragna, alias Aurora, è la diva dei film che Molina vedeva quando era piccolo, una figura che lo ha impressionato perché ogni uomo che baciava, poi moriva; e questa donna aleggia nella storia quando si parla di morte, di cose losche, di buio... Insomma, parecchio inquietante.

Non deve essere un musical facile... No, ma il bello è che ridi tanto quanto piangi; mi diverto da morire a fare questo ruolo perché è sopra le righe per certe cose, ma in certe scene è così intimo che mi trovo in difficoltà persino a parlare. Al di là della voglia di cantare e ballare, ti lascia anche una sensazione di angoscia interiore che non è certo semplice!

Ma dopo un anno con la Stage, come sono cambiate le cose nell'affrontare questo ruolo?
All'inizio avevo un po' di paura. Di solito non mi riguardo mai negli spettacoli, ma stavolta, visto che dovevo rifarlo, ho voluto rivedermi, e ho notato un sacco di cose che non mi sono piaciute. Certo, ha influito il fatto di aver fatto solamente una replica, lo scorso anno; e quindi avevo tutte in una volta l'angoscia del debutto e delle 1.500 persone in teatro, perciò il personaggio non mi è venuto fuori tutto... Quest'anno il mio timore era di dover riprendere da lì, per andare avanti; ma l'esperienza con la Bella e la Bestia mi ha fatto crescere, non tanto artisticamente, quanto proprio come persona; e anche il personaggio di Molina è cambiato, in positivo, spero!

Anche tu sei triestino, come tanti tuoi colleghi sulle scene italiane...
Sì, siamo veramente tanti! Uno dei miei più cari amici è Riccardo Simone Berdini, che ha ripreso il ruolo di Manuel Frattini in Pinocchio; e poi Davide Calabrese, Tania Polla, Daniela Pobega, Elisa Columni, Stefania Seculin... Insomma una serie di personaggi fantastici! Effettivamente Trieste sta sfornando una serie di talenti, grazie alla sua cultura teatrale molto sviluppata. Io stesso ero abbonato al Rossetti a 10 anni, e proprio al Rossetti ho recitato a 12 anni nel Bugiardo di Goldoni e nel Sogno di una notte di mezza estate, grazie ai primi progetti con i ragazzi che promuoveva il teatro. Una realtà molto presente in città, che stimola tantissimo i giovani attori a cominciare e continuare una carriera.

Ma i giovani come te, come vedono e vivono questo periodo di crisi e di tagli per il teatro? Oddio, siamo un po' preoccupati, in verità. Perché non è una crisi che colpisce solo i teatri e la mancanza di fondi; è una crisi che colpisce tutto il settore teatrale, con meno fondi si fanno meno produzioni, e davvero non capisco come, nella patria della cultura, dell'arte, del bel canto, si vada in questa direzione. Il teatro è un mezzo per sognare, per distrarsi, per evadere, per viaggiare con la fantasia. Davvero non capisco. Io non sono così attivo politicamente, però quest'anno lo scossone che ha dato lo Stato nei confronti del teatro è stato talmente forte, che è impossibile restare indifferenti!

Un grande in bocca al lupo a questo giovane performer, con l'augurio di poter vedere il Bacio della Donna Ragno anche in altri teatri italiani.

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